L’azione di Wagner volta a ordinare e
controllare la città ha avuto esiti parziali. Molte sono le proposte
rimaste nelle parole, negli scritti e nei progetti dell’architetto.
Nelle intenzioni iniziali di questo scritto il confronto con la
metropoli, nella sua complessità, doveva costituire l’ambito
privilegiato di analisi e, pur nella convinzione che la modernità
di Wagner risieda soprattutto nella sua idea di città sarebbe sembrato
parziale ometterne le realizzazioni e gli esiti architettonici. Questi,
in fondo, rappresentano la sedimentazione
concreta della riflessione complessiva che Otto Wagner svolge
proprio a partire dalla metropoli.
Già nella costruzione della stadtbahn si e potuto vedere
il progressivo svelarsi di una nuova architettura. Gli edifici viennesi
di Wagner si possono confrontare progressivamente sulla base un triplice
paradigma:
·
la funzione è principio prevalente sulla forma;
·
ogni materiale possiede un’intrinseca tecnologia
d’impiego;
·
compito della decorazione è enfatizzare simbolicamente
l’atteggiamento antistoricista.
Nella nuova edilizia urbana il piano affacciato sulla
strada ed il primo piano manifestano esplicitamente il loro ruolo
commerciale (negozi e uffici); i Mietpaläste
della Ringstraße, che avevano determinato questa tipologia, ne
rincorsero la dissimulazione attraverso l’impiego degli stili del
passato ed il conseguente apparato decorativo fatto di ordini giganti e
pesanti bugnature; ora, acciaio e vetro, segnano inconfondibilmente
questi spazi semi–pubblici trattati quasi come estensione dello spazio
stradale. Invece, i piani residenziali riducono alla bidimensionalità i
propri elementi decorativi conservando, pur nella maggiore sobrietà, i
caratteri dell’edilizia viennese. Questa che inizialmente si configura
come una partizione dell’edificio, quale espressione di utilitarismo
nei negozi e negli uffici e di agiatezza nelle residenze (edifici sulla
Linke Wienzeile: Majolikahaus al numero 40, edificio al numero 38
all’incrocio con Köstlergaße), si con–fonde
in due opere emblematiche la Postsparkaße e l’edificio di
Neustiftgaße 40. Nel primo le finestre divengono pure aperture su una
parete dove l’affermazione decorativa viene affidata integralmente al
rivestimento di marmo e al loro elemento di sostegno metallico. Un
maggiore rigore purista caratterizza le finestre del secondo edificio;
l’utilitarismo permea l’intero complesso; è questa la residenza
dell’uomo metropolitano, anonima e democratica, così lontana dai Mietpaläste
del Ring e dal loro organizzare verticalmente la geografia sociale
viennese. La sovrastruttura decorativa è pressoché scomparsa.
Edifici all’angolo della Linke
Wienzeile e della Köstlergaße [E. Godoli, Firenze
Sarà questa la nuova tipologia residenziale
dell’abitante del Gemeind–Bezirk.
Un cittadino intercambiabile, in una città riproducibile secondo un
modello a crescita illimitata, unito ai suoi simili attraverso la
stazione e la rete metropolitana.
Postsparkße, progetto per il concorso [“Der Architekt”]
Edificio
al numero 40 di Neustiftgaße, prospettiva
(1909), [O. Wagner, Einige Skizzen]
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